Giorno: 25 Febbraio 2025

Pro Sesto vs Atalanta

La seconda semifinale ha offerto invece la sfida tra l’Atalanta di Alberto Signorelli e la Pro Sesto di Maurizio Rolla. Gara approcciata con grande intensità da parte delle biancocelesti, che impiegano pochissimi minuti a rendersi pericolose. Nave fa capire subito che questa sarà la sua serata, giocando un pallone in profondità che – sporcato da una carambola – diventa un invitante assist per Manca: l’esterna d’attacco non riesce però a raggiungere in tempo la sfera. Passano tuttavia soltanto due minuti e la Pro Sesto passa in vantaggio. Tacco geniale di Francesca Sala (molto bene da prima punta in appoggio alla manovra) per l’inserimento a memoria di Nave, la Dea non è posizionata perfettamente, Elena è in gioco e non lascia scampo.

NAVE SCATENATA, TRIPLETTA CHE VALE LA SEMIFINALE

Incassato il gol anche l’Atalanta alza la testa ed entra a tutti gli effetti in partita. Pallone dalla destra, gran tiro di prima intenzione e clamorosa traversa colpita da Valsecchi. E un attimo dopo ci prova anche la compagna di mediana Muttoni con una bella conclusione. La Pro Sesto assorbe i colpi, e colpisce di nuovo con una ripartenza fulminea. Nave è pescata in una frazione di secondo, scappa verso la porta, resiste al ritorno dei difensori e davanti allo specchio mantiene una freddezza da numero uno. Brutto colpo per le nerazzurre, che stavano facendo le prove per il pari, e che invece si ritrovano sotto di due gol. Occasionissima per la dea che fa sobbalzare il pubblico, un attimo più tardi, ma dopo il pericoloso colpo di testa di Sala su azione di corner si va al riposo con la Pro Saldamente in vantaggio.

Gara che si chiude, più che virtualmente, già dopo cinque minuti della ripresa. Calcio d’angolo dalla destra di Miranda Manca, inserimento vincente di testa ancora di Nave: giocatrice forgiata dall’esperienza dello scorso anno, e oggi in una condizione straordinaria. Nonostante il passivo l’Atalanta continua a giocare: l’occasione più importante è per la frizzante Diletta Pesenti, che si trova un pallone invitante al centro dell’area ma conclude troppo debolmente, facilitando il compito del portiere. Da segnalare anche il bel tiro di Colleoni, quando siamo intorno al 12′, ma soprattutto il gol in spaccata da parte di Botturi, che non basta per scongiurare l’eliminazione ma inorgoglisce senz’altro la prova della giovane dea. Per la Pro Sesto, invece, testa alla semifinale che la di fronte a uno tra Real Meda e Milan.

DISTINTA DI GIOCO

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Club Milano vs Milan

Quando il Club Milano intravede la possibilità di un’impresa, scatta qualcosa. È un istinto feroce, simile a quello degli squali quando percepiscono l’odore del sangue nell’acqua. Un’immagine potente, forse, ma calzante: qui si parla davvero di pesci predatori. Con grinta nello sguardo e esplosività nelle gambe, la squadra affronta senza timori la balenottera azzurra, un autentico gigante che si staglia di fronte a loro. La tenacia di Laratta, il pressing incessante di Mannino, le parate decisive di Pirastru e le incursioni di capitan Ripamonti. Poi, il verdetto finale: 3-0 per il Milan, senza appello. Un risultato prevedibile? In parte sì: di fronte c’era una delle grandi della Serie A. Ma limitarsi al tabellino sarebbe ingiusto, perché la partita ha raccontato molto di più. Sono stati 30 minuti iniziali di altissimo livello, tentativi coraggiosi, la volontà incrollabile di non arrendersi mai. Il Club Milano si è arreso, sì, ma l’ha fatto solo dopo aver lottato fino all’ultimo istante. Anche contro il Milan.

IL PRIMO TEMPO: RESISTENZA E FIAMMATE

Davanti alla difesa dell’onore, c’è un colosso pronto a tutto. La scintilla scatta al 19’, quando un tiro improvviso paralizza per qualche secondo il pubblico. È entrata? La risposta è sì, ed è un gol da antologia. Vigil Hidalgo calcia dai 25, forse 30 metri, con una precisione quasi irreale: il pallone si infila tra le mani protese di Pirastru e la traversa. Il Milan passa in vantaggio, mostrando tutta la sua forza. Ma il Club Milano non molla. Brocchieri illumina la manovra con passaggi eleganti, Mannino cerca di affondare, mentre il Milan non trova il raddoppio per questione di dettagli: il colpo di testa di Fiorenza sfiora il palo al 29’, Bernasconi manca l’appuntamento con il cross al 31’. L’odore dell’impresa è ancora nell’aria?

SECONDO TEMPO: IL MILAN CHIUDE I CONTI

Dopo un’occasione mancata da Mannino, il Milan decide di chiudere la pratica. Al 7’ della ripresa, Amagua scaglia un missile ravvicinato che non lascia scampo: 2-0. La squadra rossonera prende definitivamente il controllo, soffocando gli spazi con Fiorenza, Santopaolo e Cenedese. Frazzetto e Giordano provano a ribaltare l’inerzia, ma la difesa rossonera tiene duro. Pirastru si supera con un intervento felino su Tebaldi, ma al 22’ Fiorenza si prende la sua rivincita: su calcio d’angolo, stacca più in alto di tutti e sigla il tris. Il Club Milano prova l’ultimo assalto, Ferrari salva sulla linea un tiro incredibile di Pane, mentre Ba colpisce la traversa nel recupero. Ma è finita: il Milan vola in semifinale contro l’Atalanta. Lo squalo di Pero ha venduto cara la pelle, ma il Diavolo si prende tutto.

DISTINTA DI GIOCO

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Sarnico vs Como Women

La Woman’s Bracco Cup entra nel vivo con i quarti di finale che hanno preso il via nella serata di martedì 25 febbraio in via Cazzaniga. Due le sfide giocate sul sintetico di casa Enotria, che hanno promosso altrettante formazioni Under 15 alle semifinali del 13 marzo.

La prima sfida in programma ha visto di fronte le bergamasche dell’Uesse Sarnico alle Under 15 del Como Women. Dieci minuti di equilibrio in cui il Sarnico prova a farsi vivo con un tiro dalla distanza di Balini, reso più insidioso per Rigamonti dal rimbalzo sull’erba bagnata, poi le lariane prendono gradualmente il sopravvento. Si fa vedere Sofia Speroni, centravanti e capitano della formazione di Andrea Li Veli, che al quarto d’ora riesce a superare in progressione l’avversaria diretta, impegnando l’ottimo portiere Moretti alla grande parata. Il gol, tuttavia, arriva sul successivo corner. E arriva direttamente da corner. Sulla bandierina si presenta Anna Achini, specialista dei piazzati, micidiale nel disegnare una traiettoria velenosa che colpisce il palo lontano e si infila in rete. Il gol gasa le ragazze del Como Women, che ci riprovano con una botta di Ortegu, e passano ancora pochi minuti dopo. Autrice del gol è stavolta proprio Speroni, che calamita un pallone gestito con qualche affanno dalla difesa bergamasca, e sola davanti al portiere non sbaglia. Sotto 2-0, il Sarnico rischia su un altro tiro di Roncari, ma prima dell’intervallo colpisce con Tenchini un clamoroso palo che poteva riaprire tutto quanto.

SIGILLO DI VITTORIA

Missione molto complicata, per il Sarnico, quella di provare una rimonta nella ripresa. Le ragazze di Piergiorgio Morzenti ci provano, ma il Como Women dà prova di solidità e organizzazione anche con una squadra rivisitata dai cambi. Fiammarelli offre un bel pallone in profondità, Rota ci prova su calcio di punizione, poi ancora Fiammarelli ha la chance sul piatto, ma il tiro è facilmente controllato dal portiere. La gara scivola così verso un verdetto ipotecato dal Como Women nella prima frazione, c’è però ancora spazio per il gol del 3-0 che porta la firma di Vittoria Roncari: mancano pochi minuti quando la centrocampista calcia in porta da lontanissimo, col pallone che viene sporcato in una parabola che lo rende imprendibile per Bassi. Como Women che avanza dunque con merito nel tabellone della Bracco Cup femminile, e che tra due giovedì si giocherà l’accesso alla finalissima contro la vincente del quarto tra Monza e Inter.

DISTINTA DI GIOCO

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Lecco vs Atalanta

Il Trofeo Annovazzi propone un piatto forte per il martedì, con un duello d’alta classe tra Lecco e Atalanta. Da un lato, i ragazzi di Navarra, reduci dall’impresa contro l’Aldini, dall’altro, i nerazzurri di Previtali e Girasole, una squadra che non ha certo bisogno di presentazioni. Lo spettacolo in campo promette scintille: giocate di qualità, tensione alle stelle ed emozioni garantite. Il primo squillo porta la firma di Moustatraf, a cui risponde prontamente Leoni, riequilibrando la gara. Ma il momento chiave arriva ai rigori, con Magoni che si supera e firma il passaggio del turno per l’Atalanta.

COLPO DA CAMPIONE

L’Atalanta impone subito il proprio ritmo, gestendo il possesso e sfruttando le corsie laterali per costruire azioni insidiose. La prima grande occasione è un diagonale velenoso di Raimondi, ben neutralizzato da Invernizzi. Poco dopo, Prendi prova la botta dalla distanza, trovando però la traversa a dirgli di no. Il Lecco risponde al 10’ con un’ottima imbucata per Leone, che si libera del marcatore e incrocia col mancino, ma Rodolfi blocca senza problemi. I nerazzurri tornano all’assalto con Cattaneo all’11’, il cui destro rasoterra finisce fuori di poco. L’episodio più clamoroso arriva al 14’, quando Leone brucia Zanotti in velocità e si presenta davanti a Rodolfi, che con un intervento straordinario devia in angolo. Il match sembra rallentare fino al 24’, quando Moustatraf si lancia in una progressione impressionante, superando tre difensori prima di calciare alto sopra la traversa. Ma l’appuntamento con il gol è solo rimandato: al 27’ lo stesso Moustatraf, servito con perfetto tempismo dalla sinistra, scarica un destro imprendibile che porta in vantaggio l’Atalanta. Nel finale, i nerazzurri continuano a spingere, con Raimondi e Prendi sempre pericolosi.

PAREGGIO E SUSPENSE

La ripresa riparte con lo stesso livello di intensità. Al 2’, Grancini ci prova da fuori area, ma la conclusione sfiora il palo. Il Lecco cerca di reagire con Leone, che al 5’ mette un cross teso in area, senza trovare la deviazione giusta. Il ritmo cala leggermente a causa dei numerosi cambi, ma l’equilibrio resta incerto. Il Lecco tenta di sfondare la solida retroguardia atalantina, mentre i nerazzurri gestiscono il possesso con intelligenza, provando a colpire con le giocate individuali. Al 18’, Moustatraf sfonda sulla destra e serve un pallone perfetto a Cattaneo, il cui tiro di prima è fermato da un grande riflesso di Invernizzi. Negli ultimi minuti, il Lecco si butta in avanti con tutte le forze. Al 26’, Moustatraf sfiora il capolavoro con un colpo di tacco in area, ma la difesa riesce a respingere. Poi, al 29’, Leoni accende la luce: salta due avversari, supera il portiere con un tocco morbido e viene atterrato in area. Dal dischetto, il numero 7 è glaciale e porta la sfida ai rigori.

Si arriva alla lotteria dagli undici metri, dove l’equilibrio regna sovrano. Sul 3-3, Bonfante sbaglia il tiro, concedendo all’Atalanta l’opportunità di allungare. Sul penalty decisivo, Magoni si esalta con una parata strepitosa, regalando ai suoi la qualificazione. I nerazzurri proseguono la corsa nel torneo!

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