Riepilogo
Un equilibrio perfetto che si mantiene, resistendo ai vari scossoni di una e dall’altra squadra, fino al triplice fischio: i 60 minuti di gioco dicono 1-1 tra Atalanta e Pro Sesto, rinviando il verdetto finale ai calci di rigore. Il dischetto ha le idee chiare, più chiare dei minuti regolamentari: dopo due parate, una per parte, la traversa di Shullani finisce per consegnare alla Pro Sesto una vittoria sudatissima.
PRIMO TEMPO. La Pro Sesto, con il suo 4411 solido e appuntito, si mette subito in mostra con l’intraprendenza del suo capitano, Riccardo Mastromarino, che prima trova le braccia di Foglia con un tiro potente ma troppo centrale e poi si toglie lo sfizio del gol con una galoppata inarrestabile con cui scavalca senza impacci la linea difensiva. Siamo al 9’ del primo tempo, siamo al vantaggio biancoceleste. La Dea non rimane però orfana di soluzioni per rientrare in partita: le lancette dall’orologio fanno giusto in tempo a fare due volte il giro del quadrante quando Meyou si presenta davanti alla porta dei milanesi. Il tiro non impensierisce però Ferrari, poco dopo ancora decisivo sul cacio di punizione di Gjoka e sulla conclusione di Andrea Sergio. La Pro Sesto pare essere perfettamente duttile e in grado di reggere alla pressione dei nerazzurri: passato il momento di turbolenza nella loro area, i ragazzi di Pasca tornano dunque ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Lo fanno con un magistrale Stefano Sala, che costringe Foglia ad un salto da lince per tenere il pallone lontano dalla rete dopo il suo calcio di punizione (i metri saranno almeno 30), e con un altrettanto sorprendente Mattia Bonanno, la cui conclusione dalla fascia destra finisce larga di poco più di un capello. I primi 30 minuti finiscono così sul centrale di via Cazzaniga: con una Pro Sesto all’arrembaggio e un’Atalanta ancora alla ricerca del giusto guizzo per oliare i suoi meccanismi.
SECONDO TEMPO. La compagine di Giordani cerca dunque una soluzione ad un problema impellente: c’è da rimettere il match sui binari giusti. La soluzione arriva quando ce n’era più bisogno, ossia un minuto dopo quella saetta di Beretta che rischia cdi portare i biancocelesti sul doppio vantaggio: Filippo Gagliardi si prende il tiro e trafigge Ferrari, rimettendo tutto in parità. Detto fatto, dunque: la Dea pare aver ritrovato l’ispirazione che serviva per ricalibrare la partita e ora è il turno della Pro Sesto di andare in gestione. Le occasioni per i nerazzurri si moltiplicano nei primi minuti della ripresa: Mazzola, Gjoka, Canavesi, Odje, quattro fuoriclasse per altrettante (ma forse anche di più) occasioni d’oro per l’Atalanta. Gli equilibri della partita sembrano ormai essersi sbilanciati tutti dentro l’area biancoceleste, con la Pro Sesto che deve chiedere gli straordinari a Cremone, Luly, Cascella, e Giuliano per mantenere il pareggio. I ragazzi di Pasca tornano pericolosi solo con la saetta di Ligu, che calcia un pelo alto dopo l’assist da incorniciare di Chiodi. Nonostante la carica nerazzurra, il triplice fischio arriva quando il punteggio dice ancora 1-1: l’accesso alla semifinale del torneo Annovazzi si deciderà ai rigori.
RIGORI. I due estremi difensori non si smentiscono: davanti ai rigoristi, né Gerosa, subentrato a Foglia nella ripresa, né Ferrari battono ciglio e riescono a parare un tiro a ciascuno. Il verdetto finale arriva però con l’errore di Shullani, che consegna ai biancocelesti il biglietto d’onore con destinazione semifinale contro l’Inter, nel frattempo uscita vincitrice dalla sfida con la Franco Scarioni.
Formazioni BraccoCup Pro Sesto Atalanta