League: Bracco Cup

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Inter – Pro Sesto

Vantaggio, pareggio, di nuovo vantaggio. Il tutto in meno di 15 minuti. È la semifinale tra Inter e Pro Sesto, ma pare di assistere ad una lotta tra gladiatori: con i nerazzurri che attaccano a più non posso, con i ragazzi di Pasca che resistono stoicamente. Il vantaggio dell’Inter, concretizzato sul 2-1 nei primissimi minuti, viene sigillato da una saetta di Forlani solo ad un secondo dalla fine, quando la Pro Sesto – onore al merito per la difesa – non può fare altro che accettare il verdetto. Dunque dadi tratti: l’Inter è in finale, dove raggiugnerà la Juventus delle meraviglie.

PRIMO TEMPO. Una perla d’eleganza dopo 22 secondi dall’inizio del match, una perla di forza per pareggiare i conti un minuto e 7 secondi più tardi. Comincia così la semifinale del torneo Annovazzi tra Inter e Pro Sesto, un po’ come un colossal holliwoodiano che parte in medias res. Prima Ariu per i nerazzurri, poi Mastromarino per la Pro Sesto: in meno di due giri d’orologio, gli equilibri si spezzano e si ricompongono perfettamente bilanciati in via Cazzaniga. Almeno finché Pappalardo non ci mette lo zampino: al 13’, dopo una serie infinita di interventi provvidenziali di Ferrari, il numero 11 si regala un altro bocconcino dagli sviluppi di calcio d’angolo e rimette l’ago della bilancia verso l’estremità nerazzurra.

SECONDO TEMPO. A quest’Inter, sempre all’attacco, fantasista e creativa ma comunque solida, è davvero difficile non piegare la testa. Alla fine del primo tempo la Pro Sesto resiste ad un assedio, riuscendo a costruire qualcosina solo cogliendo di sorpresa i ragazzi di Sala con qualche contropiede affidato a Di Goia. Ma, in modo o nell’altro, i biancocelesti resistono. E continuano a resistere anche nei primi minuti della ripresa, quando un miracolo di Cremone tiene il pallone un centimetro davanti alla linea di porta. Dunque si può dire: la Pro Sesto non è una pillola semplice da buttare giù. Sono probabilmente i mezzi miracoli di Ferrari a rendere particolarmente amara la digestione dell’Inter, che rimane rimane sì in vantaggio, ma non riesce ancora a chiudere del tutto la partita. Poi, dopo l’occasione clamorosa di Foroni che sta ancora facendo vibrare i pali della porta nel centrale di via Cazzaniga, i nerazzurri archiviano la pratica proprio all’ultimo secondo, come a volersi tenere il meglio dello spettacolo pirotecnico per il gran finale. 22 secondi prima del triplice fischio, praticamente come tutto era iniziato, Forlani chiude i giochi e mette la definitiva firma nerazzurra sulla finale contro la Juventus, nel frattempo uscita vincitrice contro il Milan.

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Milan – Juventus

Remake dell’anno scorso: in semifinale è sempre Milan-Juventus e come l’anno scorso ad esultare sono i bianconeri. Alla fine è 3-1 con le reti di Mazzotta, Vidzivashets e Salvai; gol della bandiera rossonero di Carbone. Ora per la Juventus lo scoglio finale, l’Inter.

PRIMO TEMPO. Bastano due minuti alla Juventus per mettere in chiaro le cose: Mazzotta parte dall’out di sinistra, supera un uomo e si accentra. L’intuito potrebbe dirgli di appoggiare e invece va al tiro, gol da fuoriclasse e Milan gelato (1′). E le docce gelate non sono finite: Vidzivashets porta palla al limite dell’area e va al tiro con una conclusione che lascia di sasso tutti e il risultato è oro, 2-0 e Juventus corsara (10′). Il Milan accusa il colpo ma continua comunque ad operare a testa bassa per cercare di trovare qualche buco da sfruttare, ma la Juventus difende bene e neanche le sortite di Kateete riescono a scalfirli. Al 28′ l’occasione d’oro per i rossoneri: Borsa si vede respingere da Repaci un tiro già destinato in fondo al sacco, mani nei capelli per il 9 rossonero e squadre negli spogliatoi.

SECONDO TEMPO. E anche il secondo tempo parte sulla falsa riga del primo. Il pericolo è sempre a tinte bianconere e porta la firma di Vidzivashets, che di testa mette sotto la traversa ma è bravissimo Galimberti ad alzare in corner. Il Milan però non è da meno e pochi minuti dopo ci prova con Carbone ma la sua conclusione è alta. Non è una partita come le altre e la Juventus sa che deve chiuderla subito: Salvai, dopo il gol incredibile dell’ultimo turno, decide di replicare andando a bucare anche il Milan, concludendo dal limite dell’area piccola (10′). È ancora una super azione della Juventus a mandare al tiro Castagneri, ma la sua conclusione non è fortunata. Nonostante la sconfitta il Milan non rimane a bocca asciutta e allo scadere trova il gol della bandiera con Carbone, ma è troppo tardi: sarà la Juventus ad affrontare l’Inter in finale.

Distinta MILAN JUVE

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Scarioni – Inter

Alla fine non c’è storia: l’Inter di Sala si prende la scena nel centrale di via Cazzaniga, portando sul palco una prestazione con i controfiocchi contro una sontuosa Franco Scarioni. I gol di Ariu e Barcella mettono in discesa il match già all’inizio del primo tempo e chiudono la pratica arancionera con due gioielli da mettersi le mani tra i capelli e un rigore parato. Ora i nerazzurri attenderanno la semifinale contro un’ottima Pro Sesto, che nel frattempo si regala una vittoria sudatissima contro l’Atalanta ai calci di rigore.

PRIMO TEMPO. Non passano nemmeno 10 minuti e già l’Inter mostra i muscoli: Barcella serve ad Ariu un cioccolatino in area che il numero 7 non si esime da trasformare in gol. Due minuti più tardi, è di nuovo Barcella ad impattare di testa sul capolavoro di Penta e a trovare subito il 2-0. Dal lato della Franco Scarioni, non bastano gli scatti di Pietroboni: la linea difensiva nerazzurra è compatta e lascia pochissimi spazi ai ragazzi di Olivieri. Solo il tiro dalla distanza di Ciano riesce ed aprirsi un piccolo varco, ma i guantoni di Costante non si fanno trovare impreparati. Sfortunato poi l’inserimento del solito numero 11 arancionero, che cerca di risolvere la spiazzata di Dieng indirizzando la conclusione in porta: di nuovo, il portiere nerazzurro si arriccia attorno alla palla ed impedisce alla Scarioni di accorciare le distanze. Dall’altra parte del campo, gli arancioneri comunque resistono: tutti gli azzeccati gli interventi di Maggio, mentre i rapidi cambi di direzione di Penta non intortano Conte e Murolo.

SECONO TEMPO. I giochi si riaprono dunque sul 2-0 costruito nei primi minuti di gioco e cristallizzato dalla buona tenuta difensiva della Franco Scarioni. Nella ripresa, il volto degli arancioneri non sembra essere cambiato rispetto agli ultimi minuti del primo tempo: Maggio rimane attentissimo, Fioravanti è un vero guastafeste con i suoi inserimenti, mentre lì davanti Dieng e Ciano si lanciano all’inseguimento di ogni occasione, alla ricerca del guizzo giusto per trasformare anche la più scarna possibilità in un accenno di rimonta. Gli sforzi in attacco non sono sufficienti ad accorciare le distanze, ma almeno, nel frattempo, difesa e centrocampo non mollano un centimetro e non tremano nemmeno davanti alle scorribande di Ariu e Marchesi sulla fascia destra. L’Inter, però, è sempre e pur sempre l’Inter: il rigore di Dieng, quell’occasione che – per quanto tardiva – la Scarioni stava tanto aspettando, si infrange sui guantoni prontissimi di Caputo, che dunque mantiene tutto come è stato fin dall’inizio, ossia sull’intonso vantaggio nerazzurro. Dunque l’Inter vince sì, ma non stravince. La Scarioni si conferma come una delle forze regionali più in forma: d’altronde, si sta parlando di una squadra che nel suo girone fa fatto e continua a fare gli sfaceli. Gli arancioneri abbandonano l’Annovazzi con un ghigno sulle labbra, che non è certo il sorriso – per quanto potesse essere più largo – dell’Inter, ma che è sintomo inequivocabile di essersela giocata con una prof a testa alta.

Formazioni BraccoCup_SCARIONI_INTER

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Pro Sesto – Atalanta

Un equilibrio perfetto che si mantiene, resistendo ai vari scossoni di una e dall’altra squadra, fino al triplice fischio: i 60 minuti di gioco dicono 1-1 tra Atalanta e Pro Sesto, rinviando il verdetto finale ai calci di rigore. Il dischetto ha le idee chiare, più chiare dei minuti regolamentari: dopo due parate, una per parte, la traversa di Shullani finisce per consegnare alla Pro Sesto una vittoria sudatissima.

PRIMO TEMPO. La Pro Sesto, con il suo 4411 solido e appuntito, si mette subito in mostra con l’intraprendenza del suo capitano, Riccardo Mastromarino, che prima trova le braccia di Foglia con un tiro potente ma troppo centrale e poi si toglie lo sfizio del gol con una galoppata inarrestabile con cui scavalca senza impacci la linea difensiva. Siamo al 9’ del primo tempo, siamo al vantaggio biancoceleste. La Dea non rimane però orfana di soluzioni per rientrare in partita: le lancette dall’orologio fanno giusto in tempo a fare due volte il giro del quadrante quando Meyou si presenta davanti alla porta dei milanesi. Il tiro non impensierisce però Ferrari, poco dopo ancora decisivo sul cacio di punizione di Gjoka e sulla conclusione di Andrea Sergio. La Pro Sesto pare essere perfettamente duttile e in grado di reggere alla pressione dei nerazzurri: passato il momento di turbolenza nella loro area, i ragazzi di Pasca tornano dunque ad affacciarsi nella metà campo avversaria. Lo fanno con un magistrale Stefano Sala, che costringe Foglia ad un salto da lince per tenere il pallone lontano dalla rete dopo il suo calcio di punizione (i metri saranno almeno 30), e con un altrettanto sorprendente Mattia Bonanno, la cui conclusione dalla fascia destra finisce larga di poco più di un capello. I primi 30 minuti finiscono così sul centrale di via Cazzaniga: con una Pro Sesto all’arrembaggio e un’Atalanta ancora alla ricerca del giusto guizzo per oliare i suoi meccanismi.

SECONDO TEMPO. La compagine di Giordani cerca dunque una soluzione ad un problema impellente: c’è da rimettere il match sui binari giusti. La soluzione arriva quando ce n’era più bisogno, ossia un minuto dopo quella saetta di Beretta che rischia cdi portare i biancocelesti sul doppio vantaggio: Filippo Gagliardi si prende il tiro e trafigge Ferrari, rimettendo tutto in parità. Detto fatto, dunque: la Dea pare aver ritrovato l’ispirazione che serviva per ricalibrare la partita e ora è il turno della Pro Sesto di andare in gestione. Le occasioni per i nerazzurri si moltiplicano nei primi minuti della ripresa: Mazzola, Gjoka, Canavesi, Odje, quattro fuoriclasse per altrettante (ma forse anche di più) occasioni d’oro per l’Atalanta. Gli equilibri della partita sembrano ormai essersi sbilanciati tutti dentro l’area biancoceleste, con la Pro Sesto che deve chiedere gli straordinari a Cremone, Luly, Cascella, e Giuliano per mantenere il pareggio. I ragazzi di Pasca tornano pericolosi solo con la saetta di Ligu, che calcia un pelo alto dopo l’assist da incorniciare di Chiodi. Nonostante la carica nerazzurra, il triplice fischio arriva quando il punteggio dice ancora 1-1: l’accesso alla semifinale del torneo Annovazzi si deciderà ai rigori.

RIGORI. I due estremi difensori non si smentiscono: davanti ai rigoristi, né Gerosa, subentrato a Foglia nella ripresa, né Ferrari battono ciglio e riescono a parare un tiro a ciascuno. Il verdetto finale arriva però con l’errore di Shullani, che consegna ai biancocelesti il biglietto d’onore con destinazione semifinale contro l’Inter, nel frattempo uscita vincitrice dalla sfida con la Franco Scarioni.

Formazioni BraccoCup Pro Sesto Atalanta

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Enotria – Milan

Dopo le prestazione ottime contro Aldini e Accademia Inter, sulla strada dell’Enotria arriva la prima professionistica, il Milan. I rossoneri rispettano il favore del pronostico e trovano il passaggio del turno grazie ad una doppietta di Borsa, nonostante la paura dei rigori data dal momentaneo pareggio di Saka. Ora c’è la Juve in semifinale, come l’anno scorso.

PRIMO TEMPO. L’Enotria non è certo scesa in campo giusto per partecipare e lo dimostra subito negli scambi tra Saka, Tricarico e Zagaria. Il Milan però fa capire di che pasta è fatto e con Borsa dimostra subito la forza del suo terminale offensivo nonostante la poca fortuna (9′). Dopo qualche accelerata di Romanelli e qualche spunto di Tricarico arriva ancora davanti il Milan, stavolta con un cross di Bettinelli che gira troppo presto e si trasforma in un tiro, ben respinto da Basile (19′). Alla fine però la fortuna gira e il Milan trova il vantaggio: Borsa si trova la palla sulla testa e non può far altro che insaccare (22′). Termina così il primo tempo, con il vantaggio del Milan per 1-0.

SECONDO TEMPO. Il secondo tempo parte sulla falsa riga del primo con un Milan arrembante e un Enotria che prova a far male in contropiede. Il primo pericolo lo porta Esposti che si accentra e lascia partire una conclusione dalla distanza, Carmicino è attento e blocca. L’Enotria prova dai calci da fermo a rendersi pericolosa e proprio su una ribattuta da corner per poco non insacca il subentrato Petillo, ma il suo tiro si impenna. Il Milan capisce che all’Enotria non bisogna concedere nulla, e lo capisce a proprie spese: malinteso sulla trequarti, Saka prende palla, dribbla il portiere e mette in fondo al sacco il gol del pareggio (13′). I rossoneri comprendono il momento e decidono di alzare i giri del motore; detto, fatto: Kateete scende sulla fascia e mette in mezzo un assist perfetto che Borsa deve solo insaccare (20′). Doppietta del 9 rossonero ed Enotria battuta. E ora occhio Juventus, perché questo Milan fa paura.

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Monza – Juventus

Arrivano le corazzate, arriva la Juventus. Nel primo giovedì della seconda parte di tabellone del Torneo Annovazzi c’è ancora spazio per il Monza, dopo la vittoria contro il Sangiuliano City. Il sogno si spezza ma ne nasce un altro: i brianzoli si arrendono sulla punizione di Salvai che apre le marcature che verranno chiuse dal gol di Castagneri sul 2-0. Al prossimo turno la Juventus incontrerà il Milan.

PRIMO TEMPO. La Juventus parte a tutta creando subito pericoli alla porta di Agrati, ma senza impegnare l’1 del Monza. Di contro il Monza non sta di certo a guardare e con Merati prova a spaventare Cerboneschi con un tiro che però viene parato in due tempi dall’estremo difensore bianconero (9′). Salvai, dall’altra parte, non vuole essere da meno e prende per mano la Juventus al 18′ quando si crea lo spazio per la conclusione ma manda a lato un tiro a giro che meritava maggiore fortuna. È sempre il 10 bianconero al 19′ a provare la conclusione andando ad incrociare ma la fortuna non è ancora dalla sua. Non c’è due senza tre e ancora Salvai prova al 27′ un’altra conclusione su assist involontario della difesa del Monza ma per la terza volta la fortuna gli gira le spalle. Alla fine è 0-0 il primo tempo con una Juventus, però, sempre più in crescendo.

SECONDO TEMPO. Nella ripresa, dalla solita girandola di cambi, esce meglio di tutti Cotrone, che aggiunge corsa, fantasia e qualità all’attacco bianconero. Ad aprire le danze anche del secondo tempo è, però, sempre Salvai: punizione dal limite che non gira abbastanza e si spegne sul fondo (3′). Alla fine non poteva che sbloccarla lui: Pioli finta il tiro su punizione, alla fine batte Salvai che trova un gol senza senso con il pallone che si insacca dopo aver sbattuto sulla traversa (9′). Il Monza prova a reagire con Payer che ruba palla alla difesa bianconera e si invola verso il gol del pareggio, se non fosse per un intervento spettacolare di Cerboneschi che respinge la conclusione del 18 del Monza (21′). Ma se nel primo tempo la Juventus sembrava sfortunata, nel secondo tempo la dea bendata si abbatte sul Monza: disimpegno sbagliato dei brianzoli e palla in rete per Castagneri (29′). Con questo gol si chiude la partita; un 2-0 finale che porta la Juventus sulla strada del Milan.

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Cimiano – Scarioni

Un derby, non tanto geografico quanto di girone. Due delle squadre più forti in Under 14, Cimiano e Franco Scarioni, entrambe nel girone F si affrontano nell’ultima partita della prima parte di tabellone del Torneo Annovazzi per conquistarsi un posto contro l’Inter. Alla fine a spuntarla è la capolista Franco Scarioni, ma di misura: a decidere la sfida è un gol del subentrato Telesca che fa godere Olivieri e manda gli arancioneri contro l’Inter.

PRIMO TEMPO. Il primo tempo è tutto votato allo studio tra le due squadre che, ironia della sorte, si affronteranno questo weekend in campionato. Il Cimiano lascia il possesso ai ragazzi di Olivieri cercando di farli scoprire e partire in contropiede rubando palla a centrocampo, dall’altra parte gli arancioneri, con Ciano e Pietroboni che partono dalla panchina, fanno molto affidamento sulla difesa senza dimenticare la fase offensiva, lasciata in mano ai terminali offensivi Dieng e Horsey. L’occasione più importante del primo tempo arriva dall’altra sponda del Lambro e porta il marchio di Gigliotti che si invola verso Maggio e prova a sorprenderlo con un pallonetto ma lo scavetto finisce fuori di poco. Termina così 0-0 il primo tempo con il Cimiano che si mangia le mani.

SECONDO TEMPO. Anche il secondo tempo inizia sulla falsa riga del primo: senza il vantaggio di nessuna delle due squadre vuole scoprirsi eccessivamente visto il format in gara secca. Il Cimiano continua a produrre occasioni ma sbatte prima sulla traversa con capitan Manzo e fallisce poi un 1 contro 1 con il portiere con Zubcu. La Franco Scarioni non rimane certo a guardare e nella girandola di cambi fa entrare forze fresche, tra cui Telesca, con già a referto sette gol in sette partite, sostituzione mai più provvidenziale. Provvidenziale perché è proprio Telesca a involarsi sulla destra e mettere in mezzo un tiro-cross cogliendo di sorpresa il portiere del Cimiano che può solo toccare prima che il pallone finisca in rete per il decisivo 1-0. Anche il disperato forcing finale del Cimiano non produce gol e quindi possibilità di affrontare l’Inter conquistata dalla Franco Scarioni.

FORMAZIONI
Anno C/V N. NOMINATIVO NOMINATIVO N. C/V Anno
2010   1 MERAVIGLIA MATTEO   MAGGIO SAMUELE 1 2010
2010   2 DEFELICI GABRIELE FIORAVANTI SAMUELE 2 VCAP 2010
2010   3 ZAMBELLI DANIELE SAVOIA ALESSANDRO 3   2010
2010   4 TINELLI ANDREA CONTE GABRIELE 4 2010
2010   5 AGO FLORENCO MARSILI RICCARDO 5 CAP 2010
2010 CAP 6 MANZO EMANUELE MUROLO GIANLUIGI JUNIOR 6 2010
2010   7 MEITE BAKARI DAVID ROMANO RICCARDO 7 2010
2010   8 CARAMORI CARLO GOTTI STEFANO 8 2010
2010   9 ZUBCU DUMITRU SCHMILL GABRIEL 9   2010
2010 VCAP 10 GIGLIOTTI ANDREA DIENG MAME CHEIKH 10 2010
2010   11 DEVICIENTI LUCA HORSEY JAMES 11 2010
2010   12 PLUGARU DAMIAN LORELLO PIETRO 12 2010
2010   13 PINA ACHILLE FERRI CRISTIAN 13 2010
2010   14 MERIGHI STEFANO D’ELIA ROBERTO CLAUDIO 14 2010
2010   15 VALSECCHI MARCO MICHELI EMILANO JARA 15 2010
2010   16 CALLIPO EDOARDO TELESCA LEONARDO 16 2010
2010   17 CONFALONIERI ANDREA CASELLA EDOARDO 17 2010
2010   18 DI GRAZIA RICCARDO MORONI FEDERICO 18 2010
2010   19 MANCONI CHRISTIAN CIANO VALENTINO 19 2010
2010   20 MAZZINILORENZO PIETROBONI ALESSANDRO 20 2010
Allenatore: BALDO ANDREA Allenatore: OLIVIERI ROBERTO

Arbitro: MEROLA NICOLAS (Sez. di MILANO)

vs

Enotria – Acc. Inter

Come un anno fa: a decidere Enotria-Accademia Inter sono i rigori, che grazie ad uno straordinario Carmicino danno ragione ai padroni di casa dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari. I ragazzi di Muoio andranno ora ad affrontare il Milan nella seconda parte del torneo, quella sicuramente più difficile.

PRIMO TEMPO. Il primo tempo è sicuramente quello più avvincente e tirato: da una parte l’Accademia Inter quando parte in velocità è inarrestabile tanto che l’Enotria deve giocare al 110% per non prendere gol, di contro i padroni di casa giocano in maniera ordinata cercando di arrivare in porta con degli ottimi scambi al centro. I primi a fare paura sono Columba e Bardelli che impensieriscono i rossoblù prima con un tiro centrale (10′ ) e poi con una conclusione rimpallata (15′). In mezzo c’è l’ordine dell’Enotria che arriva al tiro con Damiani che però trova sulla sua strada, fino a quel momento senza ostacoli, un’ottima risposta di Fina che riesce a tenersi stretto il pallone (21′). Primo tempo che quindi finisce 0-0 e visto l’equilibrio inizia a dare quelle vibes da calci di rigore, ma ci sono ancora trenta minuti per provare a sbloccare la partita.

SECONDO TEMPO. La ripresa non è certo ai livelli del primo tempo sia per il campo sempre più scivoloso, dato dall’aumentare della pioggia, sia perchè la consueta girandola di cambi porta ad una parita più combattuta nelle zone centrali del campo che nelle due aree. Ci prova Zagaria (3′), ma il suo colpo di testa su corner si spegne alto. Anche Veneroni prova a spaventare i nerazzurri dell’Accademia Inter ma la sua conclusione direttamente da punzione viene respinta in maniera provvidenziale dal portiere ospite (14′). Dopo molti batti e ribatti si arriva alla lotteria dei penalty, con così tanta pioggia che ogni rigore che si insacca alle spalle dei portieri alza un’alta marea. Eroe dei tiri dal dischetto è Carmicino che ne para due e manda l’Enotria in paradiso a giocarsela con i diavoli del Milan.

FORMAZIONI

Anno

C/V

N.

NOMINATIVO

NOMINATIVO

N.

C/V

Anno

2010

 

1

CARMICINO MATTIA

  FINA CHRISTIAN

1

2010

2010

 

2

MERCURIO ALESSANDRO

GIOELI SIMONE

2

2010

2010

 

3

ROMANELLI DANIELE

ABITABILE MATTEO

3

 

2010

2010

 

4

BARAGETTI VALERIO

LINO GABRIELE

4

2010

2010

VCAP

5

VENERONI LORENZO

ACQUAVIVA THOMAS

5

2010

2010

 

6

PEZZALI LORENZO

GARAVAGLIA ALESSANDRO

6

2010

2010

 

7

DAMIANI RICCARDO

VALENTE ADRIANO

7

VCAP

2010

2010

 

8

COTTI MATIAS

ALTAVILLA RICCARDO

8

CAP

2010

2010

 

9

ANGELINI FEDERICO

MARCHESI DIEGO

9

 

2010

2010

 

10

TRICARICO EMANUELE

COLUMBA GAETANO

10

2010

2010

CAP

11

CORRAO LUCA

BARDELLI ANDREA

11

2010

2010

 

12

BASILE GIUSEPPE

MARCHETTI GIORGIO

12

2010

2010

 

13

TANGARI FILIPPO

CANDIANI EMANUELE

13

2010

2010

 

14

NAVA FRANCESCO

CAPUTO GABRIELE

14

2010

2010

 

15

BERGONZI RICCARDO

CARRANO MATTEO

15

2010

2010

 

16

FAVRETTO ALESSANDRO

DE MELO GUILLERME

16

2010

2010

 

17

DI FINE RICCARDO

NUZZI FEDERICO

17

2010

2010

 

18

KLUC LUDOVICO

TRECOZZI FILIPPO

18

2010

2010

 

19

PETILLO KARIM

 

 

 

2010

 

20

ZAGARIA EMANUELE

 

 

 

Allenatore: MUOIO FRANCESCO Allenatore: CORTI ANDREA

Arbitro: DI BETTO FILIPPO sez. di MILANO

vs

Monza – Sangiuliano

La più grande sorpresa della prima parte di tabellone contro, forse, la più forte squadra dello stesso. Monza-Sangiuliano City racconta di una partita dall’esito scontato, forse, solo sulla carta. Alla fine la carta avrà ragione e a passare è il Monza che si impone per 2-0 grazie ai gol di Caccavalle nel primo tempo e Bognetti nel secondo. Ora per il Monza arrivano i 2010 della Juventus.

PRIMO TEMPO. A partire forte è il Sangiuliano City che prende subito in mano le redini del gioco e dopo soli sei minuti riesce a rubare palla ad Agrati con Benaglia, ma un ottimo intervento in chiusura di Bognetti evita guai peggiori. Nel miglior momento dei gialloverdi arriva la doccia fretta: Caccavalle galoppa ed arrivato al limite dell’area fa partire un sinistro che batte Pontrelli facendo 1-0 (15′). Da lì ritorna in cattedra il Sangiuliano City che ha due grandi occasioni: prima Benaglia è sfortunato colpendo una traversa dopo aver sporcato un rilancio di Agresti (20′) e poi è Fama a provare in solitaria ma la sua conclusione si spegne di poco sul fondo (30′).

SECONDO TEMPO. Il secondo tempo è forse quello che più consegna al pubblico la supremazia dei ragazzi di Zenoni e infatti dopo soli cinque minuti ci prova Baggiani ma il tiro è rimpallato. All’8′ è sempre Caccavalle a provare la via del gol ma Manfredi para in due tempi. Il Monza continua a spingere per trovare il raddoppio e nell’ordine ci provano Chiffi (16′) ma incrocia troppo, Berettino (22′) ma il cross – seppur pericoloso – non scende abbastanza. Alla terza occasione il Monza trova il raddoppio con Brognoli che arriva a tu per tu con il portiere e insacca andando ad incrociare sul palo più lontano (26′). 2-0, partita in ghiaccio e sfida lanciata alla Juventus.

FORMAZIONI
Anno C/V N. NOMINATIVO NOMINATIVO N. C/V Anno
2010   1 AGRATI FRANCESCO PONTRELLI ANDREA 1 2010
2010   2 BERETTINO STEFANO BORIANI DAVIDE 2 2010
2010   3 BAGGIANI LORIS TALARICO EMANUELE 3   2010
2010   4 BOGNETTI FEDERICO CRABA DIEGO 4 CAP 2010
2010 VCAP 5 CARUSO NICCOLO’ SELLA LEONARDO 5 2010
2010 CAP 6 PUGLISI LUCA MARIANI ACHILLE 6 2010
2010   7 CACCAVALE ANDREA AWUNGNKENG ADRIANO ASONGAN 7 2010
2010   8 MERATI MATTIA FAMA SIMONE 8 VCAP 2010
2010   9 SPAGNOLO ALBERTO BENAGLIA ROBERTO 9   2010
2010   10 SCARCELLA MANUEL TARENZIO ALESSANDRO 10 2010
2010   11 SARR PIETRO BABACAR PERNA TOMMASO 11 2010
2010   12 BARBIERO EDOARDO MANFREDI LUDOVCO 12 2010
2010   13 LONGHI SIMONE ROSABIANCA GIOELE 13 2010
2010   14 RAIOLA FEDERICO EL HIFNAWY YOUSSEF 14 2010
2010   15 CAPITANIO DANIEL CASCINO CRISTIAN 15 2010
2010   16 CHIFFI DANIEL AL SAID TAMER 16 2010
2010   17 RUSE LORENZO AZARA SAMUELE FRANCESCO 17 2010
2010   18 VALLECARO CHRISTIAN SOSA NAUEL FERNANDO 18 2010
      FARES HERNANDEZ YOSEF 19 2010
      ALFERAZZI NICOLO’ 20 2010
Allenatore: ZENONI CRISTIAN Allenatore: BRUSCHI ALESSANDRO

Arbitro: Ferrara Andrea sez. di MILANO

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