League: Bracco Cup - Woman's Football

Milan vs Inter

Da Tomaselli a Toschi, da Stendardi a Fiore, da Pomati a Bestetti: ragazze “del diavolo”. Citarne alcune per onorarle tutte in una notte magica. Tre anni dopo il Milan torna su quel tetto di Milano che si chiama Trofeo Annovazzi. Quella Bracco che da due anni era feudo nerazzurro, quel notturno palcoscenico di coppa nei sogni di ogni calciatore, diventato stavolta un bagno di serotonina per una squadra forte e in fiducia come quella di Simone Sacchi. Contro l’Inter è gara vera, dai ritmi infuocati, giocata sui dettagli e sui centimetri. Decisa da un episodio, sconquassata da legni che ancora tremano, legittimata – infine – da un Milan che ha calcato un po’ più forte la sua penna sulle pagine della storia.

L’arena è pronta, il pubblico è tanto ed è caldo, il ritmo è da subito forsennato. È l’Inter ad aggredire nei primissimi istanti, con Ripamonti che affonda gli artigli sul sintetico di via Cazzaniga, offrendo a Lombardo l’opportunità del traversone velenoso. Sono però soltanto schermaglie, come i successivi tiri di Bertoni e Bestetti, il tagliato da posizione impossibile di Marti, la palombella debole di Toschi. All’improvviso, però, il Milan segna: con un ribaltamento fulmineo, con una palla in verticale di Bestetti che sorprende un’Inter all’arrembaggio e trova Fiore tutta sola oltre il casello autostradale. Fiore sceglie la soluzione di forza e calcia, Violaine ci arriva col piede a deviare, ma il tiro è troppo potente e finisce comunque in rete.

SECONDO TEMPO

Nella ripresa il Milan cambia tre giocatrici. L’Inter, invece, cambia tutto. Nove ragazze su nove. Chi però ci mette poco a calarsi nel match è Fede Mazzarola, che dopo pochi istanti si inserisce in anticipo su Marinari e va a stampare un destro terrificante sulla traversa rossonera. L’Inter quindi c’è, in barba a ragionamenti e supposizioni; il Milan però ha ciò che ti serve quando devi gestire con lucidità e attenzione un avversario pronto al forcing: un “giocatore-cassaforte”, uno di quelli a cui dai la palla e sei sicuro che non la perderà, proteggendola, accarezzandola, trasformandola spesso in qualcosa di prezioso. La giocatrice cassaforte del Milan ha un nome: Sara Elshamy, la “Faraona” rossonera. La posizione la prima punta di manovra rende ancora più prezioso il suo compito di tenere il pallone fuori da ogni pericolo, la sua intesa con Cappello dà vita a combinazioni interessanti, e l’incrocio che colpisce su calcio di punizione fa il paio con il legno di Mazzarola. Tutto questo contribuisce a dare un senso alla vittoria del Milan, anche se l’Inter non molla mai: con Ascone, con Saragoni, con Serio: fretta e spazi stretti sono tuttavia cattivi compagni, eppure la generosità di Carla è premiata dall’ultima, grossa, occasione del match: una stoccata a colpo sicuro, con Di Lello fuori causa, salvata sulla linea dal provvidenziale posizionamento di Colombo.

DISTINTA GARA

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Como Women vs Inter

Inter chiamata subito a rispondere alle “cugine” nella seconda semifinale. E l’incipit somiglia molto a quello del primo incontro. Platto lavora il pallone a sinistra trovando Vigetti in posizione centrale, Benzem-Anna prende la mira e trafigge il portiere dopo appena due minuti. Pare il preludio a un match in totale discesa per le nerazzurre, e invece le lariane tengono il campo con ordine e orgoglio, pur costrette perlopiù a difendersi da uno schieramento offensivo, quello dell’Inter, in cui anche la recuperata Occhipinti non perde occasione per sganciarsi in avanti. Como Women in partita, sì, ma braccato dal gol annullato a Platto, da una chance di Ripamonti che si libera e calcia, e dalla bella transizione LombardoGavazzeniRedaelli, con quest’ultima che impegna Ferronato al grande intervento.

SECONDO TEMPO

E se le bianconere chiudono il primo tempo in crescendo (bella rasoiata di Speroni dopo una punizione concessa da un’Inter nell’occasione in affanno), a inizio ripresa arriva presto il gol che mette al sicuro il risultato per le nerazzurre. Grande protagonista è Carla Serio, che dopo cinque minuti abbondanti si abbassa, addomestica un pallone e lo serve magicamente in profondità per l’inserimento di Mariani; l’esterna numero 11 va via in velocità, vince di forza un contrasto e poi la mette dentro. Da lì in poi è serena amministrazione per l’Inter, che ci prova fine al triplice fischio con Dall’Ava, Arfani e Serio, mentre le lariane riescono a creare una situazione di potenziale pericolo con la solita Speroni, defilata nella ripresa nel ruolo di ala. Per il Como, nel bilancio, una sconfitta onorevole; per l’Inter una prestazione solida e la possibilità di dare l’assalto alla terza Bracco Cup consecutiva in un derby tutto da vivere.

DISTINTA GARA

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Pro Sesto vs Milan

Dopo l’iniziale botta e risposta fra Milan e Pro Sesto, con il tiro di Bettini a cui risponde un minuto dopo Rubini, sono le rossonere a passare in vantaggio: conclusione dal limite di Elshamy che Rancati non trattiene, permettendo così il tap-in vincente di Bertoni. L’intesa fra l’8 e il 7 funziona, e funziona bene: al 6’ la centrocampista manda in profondità l’autrice dell’1-0, che davanti all’estremo difensore biancazzurro non sbaglia. È una Pro che fa fatica, soprattutto fa fatica a limitare proprio Elshamy, che dopo gli assist, può festeggiare il suo centro personale: tiro a giro incredibile che s’insacca poco lontano dal sette della porta, portando così il parziale su un 3-0 pesante per le ragazze di Sesto; che però provano a reagire, con un tentativo da centrocampo di Donati che sibila poco alto sopra la traversa. Le giocatrici di Sacchi hanno però un’altra marcia, soprattutto a centrocampo: e al 16’ Toschi scaglia un destro dal limite imprendibile, portando così il risultato sul 4-0. Un punteggio che rischia tuttavia di cambiare pochi secondi dopo. Bertoletti manda in profondità Nave che cerca di sorprendere Di Lello con un velenoso rasoterra, disinnescato dal 12 rossonero. Occasione dell’8, rete dell’altro 8 in campo: a fine primo tempo Elshamy sigla infatti la doppietta, dopo un bellissimo recupero alto.

SECONDO TEMPO

Nella ripresa però, Rolla non vuole mollare e manda subito dentro Sala, Danesini e Manca. Se nei primi minuti Scotti e compagne riescono a riequilibrare la sfida, almeno nel gioco espresso, al 12’ Cozzi, con una magistrale punizione, inganna Cohen e realizza il sesto gol della serata. Gol che, di lì a poco, diventeranno sette: cross dalla destra su cui Carfì, da due passi, insacca il definitivo 7-0 che chiude la prima semifinale del torneo. Partita a senso unico in cui le ragazze di Sacchi sono riuscite fin dai primi minuti a imporre il proprio gioco e la propria tecnica, mettendo già la partita in cascina già dai primi istanti. E ora, testa al derby.

DISTINTA GARA

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Real Meda vs Milan

Il secondo quarto di finale della serata tra Milan e Real Meda inizia con un colpo di scena. Sono passati solo alcuni minuti, infatti, quando un disimpegno difensivo apparentemente innocuo del Milan si tramuta in un’autorete che porta avanti il Real Meda. Il merito della squadra di Sacchi, però, è quello di mantenere calma e concentrazione, senza farsi prendere dalla foga di rimediare all’errore e di vincere la partita contro una formazione che pure darà l’idea di pagare un pizzico di timore reverenziale. Inizia così una ragionata di ricerca del pareggio da parte del Milan, che nel periodo successivo mette in mostra una variegata collezione di schemi per i calci d’angolo, tutti battuti corti. Sul primo, di RaffaelliRaso lascia scorrere con un velo per la conclusione di Cozzi. È una prova generale, perché poco più tardi è sempre Cozzi a trovare la deviazione vincente dopo un gioco di prestigio di Maya. Il Real Meda risponde con un tiro alto di De Nova, provando più volte a innescare la verve di Mariani, ma trovandosi costretto perlopiù a una partita di contenimento. Il primo tempo va così in archivio con l’infortuno di Fiore (una botta alla caviglia che la costringe a uscire anzitempo, sembra però nulla di grave), e con il bellissimo gol del vantaggio di Arianna Toschi. Il cervellino rossonero gioca una partita dinamica e intelligente, impreziosita da due gemme. La prima, è un colpo perfetto dai 20-25 metri che sorprende il portiere scavalcandolo poco prima dell’intervallo.

SECONDO TEMPO

Il secondo tempo è subito scaldato da una botta di Cappello che esalta i riflessi di Marelli. Ma poco più tardi il cielo dell’Enotria è illuminato a giorno dal gol più bello visto finora alla Woman’s Bracco Cup. L’autrice è Sofia Spanò, capitano del Real Meda, che dal lato corto dell’area di rigore si inventa un sinistro a giro senza senso che va a incastrarsi sotto l’incrocio dei pali. Risultato di nuovo sul pari quindi, ma come nel primo tempo il Milan non si scompone, rimette la palla al centro e va a segnarne un’altro. Ancora Toschi, ancora con un gran gol dal coefficiente di difficoltà elevato. Pallone che arriva da destra, un’occhio alla sfera, l’altro alla porta, e poi SBAM! di prima intenzione con un destro micidiale che non lascia scampo. Troppo alto ora l’ostacolo da scalare per le panterine di De Boni: arriva così il il 4-2 di Marti al termine di un’azione articolata per vie centrali; e poi anche il quinto gol gol col tap-in di Colombo sulla bella assistenza di Cappello. L’ultima parte della gara, infine, è un conto aperto tra Maya Raffaelli, la sfortuna, e il bravo portiere brianzolo. Il demonietto rossonero (una giocatrice di cui parleremo a lungo, così, a sensazione), ci prova in tutte le maniere, più e più volte, ma stavolta cinque al Milan possono bastare, in attesa di incontrare una Pro Sesto che – anche in campionato – sta facendo grandi cose.

DISTINTA DI GIOCO

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Monza vs Inter

Dopo la difficile partenza nel campionato interregionale (due sconfitte contro Atalanta e Sudtirol), all’Inter serve un’iniezione fiducia per rimettersi al più presto in carreggiata. Occorre passare il turno, ovviamente, ma occorre anche offrire una prestazione importante contro un’avversaria solida come il Monza di Valentina Palladini.  E ci mettono poco le nerazzurre a farsi sotto; con capitan Dall’Ava, che irrompe in anticipo sulla fascia destra ma viene murata una prima volta da un’acclamatissima Viola Gianola, autrice di una prova maiuscola tra i pali. Ancora Dall’Ava – giocatrice apparsa in netta evoluzione rispetto alla scorsa stagione – ancora la respinta del portiere in un primo tempo che l’Inter comanda in virtù della sua superiorità tecnica e atletica, ma in cui non riesce a scardinare la difesa biancorossa, ben sorretta da Pagliara e Del Federico. Nella fase centrale della prima frazione, infatti, il Monza prende coraggio e Mazzoni lancia un paio di Acuti dalle parti di Viccardi. Tentativi che tuttavia resteranno isolati, perché poco dopo l’Inter la sblocca, e non la molla più. Devastante la percussione per vie centrali di Ascone, che perfora la difesa e mette dentro il vantaggio. Beatrice protagonista anche sul gol che di fatto chiude i conti, sul finire del primo tempo. Suo infatti il corner che pesca sul secondo palo l’inserimento di Fede Mazzarola, lesta a mandare le squadre all’intervallo sul 2-0.

 

SECONDO TEMPO

Ripresa che trova una nuova grande protagonista in Alessia Saragoni, arrivata a dicembre da Cesena, che mette “a ferro e fuoco” la metà campo monzese per tutto il secondo tempo. Suo l’affondo in avvio, con tiro sul palo raccolto in maniera vincente da Arfani, arrivata a rimorchio. Suo anche il gol con una splendida torsione di testa, anche se l’azione avviene con il gioco già fermo; così come sua è un’altra raffica di tentativi che vanno a vuoto di poco. Uno, in particolare, in cui la 10 manca l’aggancio vincente sul servizio proprio di Arfani. Il Monza si difende tenacemente e orgogliosamente, e concentra gli sforzi in una gran conclusione di Delle Cave, che sibila non lontano dalla porta. Il destino dell’incontro però è ormai scritto e sigillato. Per l’Inter ci sarà un’altra semifinale nella coppa che la vede campione in carica da due edizioni.

DISTINTA DI GARA

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Pro Sesto vs Atalanta

La seconda semifinale ha offerto invece la sfida tra l’Atalanta di Alberto Signorelli e la Pro Sesto di Maurizio Rolla. Gara approcciata con grande intensità da parte delle biancocelesti, che impiegano pochissimi minuti a rendersi pericolose. Nave fa capire subito che questa sarà la sua serata, giocando un pallone in profondità che – sporcato da una carambola – diventa un invitante assist per Manca: l’esterna d’attacco non riesce però a raggiungere in tempo la sfera. Passano tuttavia soltanto due minuti e la Pro Sesto passa in vantaggio. Tacco geniale di Francesca Sala (molto bene da prima punta in appoggio alla manovra) per l’inserimento a memoria di Nave, la Dea non è posizionata perfettamente, Elena è in gioco e non lascia scampo.

NAVE SCATENATA, TRIPLETTA CHE VALE LA SEMIFINALE

Incassato il gol anche l’Atalanta alza la testa ed entra a tutti gli effetti in partita. Pallone dalla destra, gran tiro di prima intenzione e clamorosa traversa colpita da Valsecchi. E un attimo dopo ci prova anche la compagna di mediana Muttoni con una bella conclusione. La Pro Sesto assorbe i colpi, e colpisce di nuovo con una ripartenza fulminea. Nave è pescata in una frazione di secondo, scappa verso la porta, resiste al ritorno dei difensori e davanti allo specchio mantiene una freddezza da numero uno. Brutto colpo per le nerazzurre, che stavano facendo le prove per il pari, e che invece si ritrovano sotto di due gol. Occasionissima per la dea che fa sobbalzare il pubblico, un attimo più tardi, ma dopo il pericoloso colpo di testa di Sala su azione di corner si va al riposo con la Pro Saldamente in vantaggio.

Gara che si chiude, più che virtualmente, già dopo cinque minuti della ripresa. Calcio d’angolo dalla destra di Miranda Manca, inserimento vincente di testa ancora di Nave: giocatrice forgiata dall’esperienza dello scorso anno, e oggi in una condizione straordinaria. Nonostante il passivo l’Atalanta continua a giocare: l’occasione più importante è per la frizzante Diletta Pesenti, che si trova un pallone invitante al centro dell’area ma conclude troppo debolmente, facilitando il compito del portiere. Da segnalare anche il bel tiro di Colleoni, quando siamo intorno al 12′, ma soprattutto il gol in spaccata da parte di Botturi, che non basta per scongiurare l’eliminazione ma inorgoglisce senz’altro la prova della giovane dea. Per la Pro Sesto, invece, testa alla semifinale che la di fronte a uno tra Real Meda e Milan.

DISTINTA DI GIOCO

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Sarnico vs Como Women

La Woman’s Bracco Cup entra nel vivo con i quarti di finale che hanno preso il via nella serata di martedì 25 febbraio in via Cazzaniga. Due le sfide giocate sul sintetico di casa Enotria, che hanno promosso altrettante formazioni Under 15 alle semifinali del 13 marzo.

La prima sfida in programma ha visto di fronte le bergamasche dell’Uesse Sarnico alle Under 15 del Como Women. Dieci minuti di equilibrio in cui il Sarnico prova a farsi vivo con un tiro dalla distanza di Balini, reso più insidioso per Rigamonti dal rimbalzo sull’erba bagnata, poi le lariane prendono gradualmente il sopravvento. Si fa vedere Sofia Speroni, centravanti e capitano della formazione di Andrea Li Veli, che al quarto d’ora riesce a superare in progressione l’avversaria diretta, impegnando l’ottimo portiere Moretti alla grande parata. Il gol, tuttavia, arriva sul successivo corner. E arriva direttamente da corner. Sulla bandierina si presenta Anna Achini, specialista dei piazzati, micidiale nel disegnare una traiettoria velenosa che colpisce il palo lontano e si infila in rete. Il gol gasa le ragazze del Como Women, che ci riprovano con una botta di Ortegu, e passano ancora pochi minuti dopo. Autrice del gol è stavolta proprio Speroni, che calamita un pallone gestito con qualche affanno dalla difesa bergamasca, e sola davanti al portiere non sbaglia. Sotto 2-0, il Sarnico rischia su un altro tiro di Roncari, ma prima dell’intervallo colpisce con Tenchini un clamoroso palo che poteva riaprire tutto quanto.

SIGILLO DI VITTORIA

Missione molto complicata, per il Sarnico, quella di provare una rimonta nella ripresa. Le ragazze di Piergiorgio Morzenti ci provano, ma il Como Women dà prova di solidità e organizzazione anche con una squadra rivisitata dai cambi. Fiammarelli offre un bel pallone in profondità, Rota ci prova su calcio di punizione, poi ancora Fiammarelli ha la chance sul piatto, ma il tiro è facilmente controllato dal portiere. La gara scivola così verso un verdetto ipotecato dal Como Women nella prima frazione, c’è però ancora spazio per il gol del 3-0 che porta la firma di Vittoria Roncari: mancano pochi minuti quando la centrocampista calcia in porta da lontanissimo, col pallone che viene sporcato in una parabola che lo rende imprendibile per Bassi. Como Women che avanza dunque con merito nel tabellone della Bracco Cup femminile, e che tra due giovedì si giocherà l’accesso alla finalissima contro la vincente del quarto tra Monza e Inter.

DISTINTA DI GIOCO

vs

Real meda vs Cremonese

Nella seconda partita in programma martedì 18 febbraio sul sintetico di via Cazzaniga, è un sorprendente Real Meda a staccare l’altro pass per i quarti di finale contro il Milan battendo una Cremonese mai doma. Davvero veemente l’approccio delle panterine di Franco De Boni, che prendono d’assalto la metà campo grigiorossa per tutto il primo tempo chiudendolo in vantaggio addirittura di tre gol. Nella ripresa, però, la Cremo tira fuori l’orgoglio, dando vita a una rimonta che non basta a recuperare il passivo, ma permette alle ragazze di Martelletti di uscire dal campo a testa alta

AZZANNANO LE PANTERE

Bastano dieci minuti al Real Meda per trovare il primo gol. Anna Mariani riceva palla in area di rigore, si gira in un fazzoletto con una splendida torsione e scarica il vantaggio in gol di sinistro. La rete non sazia capitan Spano e compagne, che costringono la Cremonese a una partita prettamente difensiva, trovando al minuto 15 il colpo del 2-0. Azione insistita perfezionata dall’assist centrale di Lo PiccoloArce è ben appostata sotto porta e piazza la zampata decisiva.

È la stessa Spano a provarci in un paio di occasioni (punizione fuori di poco e “puntata” da futsal che coglie il palo), ma è ancora bomber Arce a confezionare di caparbietà il gol del 3-0 dopo un disimpegno non perfetto della difesa Cremo. 3-0 all’intervallo dunque, partita finita? No, perché al rientro in campo le grigiorosse danno fondo all’orgoglio e alla loro qualità. La riapre subito Martina Corradi, scaltra e determinata nel portare a termine una tenace iniziativa. Poi è la neoentrata al centro dell’attacco, Laura Lerose, ad accorciare sul 3-2 con una vera sassata che finisce in rete. Il Real Meda abbozza e comincia a vede qualche spettro aggirarsi sul campo, davanti Mariani è sempre trascinante ma più d’una volta perde l’attimo per la giocata decisiva; la Cremonese ci crede e ci prova fino all’ultimo, il Real però tiene e negli ultimi concitati istanti è decisivo il sangue freddo mantenuto da Alice Marelli tra i pali.

DISTINTA DI GIOCO

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Monza vs Rhodense

Ad affrontare l’Inter nei quarti di finale della Woman’s Bracco Cup – il prossimo 6 marzo contro l’Inter – sarà il Monza di Valentina Palladini. Notevole la prova delle biancorosse contro una squadra pericolosa come la Rhodense, che dopo un primo tempo di sostanziale equilibrio affondano nella ripresa due stoccate decisive, legittimando in pieno la qualificazione.

TAMBUREGGIANTE

L’aggettivo che affiora alla mente guardando in azione questo Monza. Due difensori che si compensano per caratteristiche, esterni a tutta fascia, e un pacchetto di centrocampo al alta intensità dove capitan Lo Re è il cuore pulsante. La Rhodense non è da meno con Nuzzi al centro accanto a Cova, e Adorno a lottare per creare spazi per gli inserimenti delle esterne. Una gran conclusione di Arpini al 15′ è degna di nota, dopo che poco prima il Monza si era già reso pericoloso una prima volta, sotto porta. In un primo tempo bilanciato, la risposta delle ragazze di Oliverio arriva con una conclusione da ottima posizione di Mammone, che costringe Gianola al grande intervento.

Le emozioni più forti, tuttavia, si vivono nella ripresa. E’ il 40 quando Alessia Nuzzi calcia divinamente una punizione che si stampa sulla traversa. Chance che poteva dare un’altra chiave di lettura alla gara, e che invece scuote il Monza, in gol poco più tardi. Un ruggito a centrocampo di Arpini spezza l’equilibrio in mezzo al campo, con Bianca che trova poi il corridoio centrale a favore di Mazzoni: la sette controlla, alza la testa e batte il portiere in uscita. E’ il momento chiave del match, perché soltanto pochi minuti più tardi le brianzole trovato anche il secondo. Stavolta la grande protagonista è Aurora Froio, subentrata nel secondo tempo, che raccoglie un pallone di nessuno fuori dall’area di rigore e segna il 2-0 con un colpo di sinistro memorabile. La Rhodense ne ha ancora, ma gli sforzi arancioneri non danno i frutti sperati; l’ultimo sussulto è un bel diagonale da fuori di Meli De Fazio, sigillo in ceralacca su una qualificazione che prende – meritatamente – la strada do Monzello.

DISTINTA GARA

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Sarnico vs Sedriano

Dopo un’infinita serie di 12 rigori calciati a testa, è l’Uesse Sarnico la prima squadra a qualificarsi per i quarti di finale della 10a Woman’s Bracco Cup. 1-1 il punteggio dopo i due tempi regolamentari da 25 minuti sotto la pioggia battente all’esordio del tabellone femminile, poi una vera e propria maratona dal dischetto che ha visto le bergamasche imporsi su un solido e determinato Sedriano.

LA PARTITA

Milanesi che confermano le doti messe in mostra nel fortunato playoff che le ha viste qualificarsi alla fase interregionale contro Rhodense e Como. Squadra quadrata e concentrata, sempre pronta a ripartire e a rendersi pericolosa anche sulle palle inattive, come testimoniano un paio di chances collezionate su situazione d’angolo. Dall’altra parte la grande tecnica del Sarnico porta a un tiro pericolo che finisce alto, ma il primo tempo della partita (molto equilibrato) termina senza gol sul sintetico di via Cazzaniga.

Il match si sblocca allora nella ripresa, ed è l’Uesse Sarnico a portarsi in vantaggio. Merli avvia l’azione dall’esterno, e dopo una bella triangolazione tra Valesio e Varinelli è sempre lei a ricevere palla e a trasformare. Lo svantaggio carica tuttavia il Sedriano, che da lì in poi prende maggiormente le redini del gioco, andando ripetutamente vicino al gol e trovandolo con un tiro da fuori di Alice Sano (la giocatrice del momento in casa gialloblù, già decisiva contro il Como in campionato). Sedriano che continua ad attaccare provando a cercare il gol della vittoria: importantissima, in particolare, l’occasione capitata a Spallanzani, che da posizione molto ravvicinata non riesce a ribadire in rete. Il Sarnico però riesce a tenere fino alla fine e, come spesso accade, una volta arrivati ai calci di rigore la squadra che aveva chiuso più in difficoltà è quella che poi alla fine riesce a spuntarla. Le bergamasche superano quindi il turno al termine di un’entusiasmante battaglia e ora si preparano ad affrontare il Como Women nella serata di martedì 25 febbraio.

 

 

 

DISTINTA DI GIOCO

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