Giorno: 13 Febbraio 2025

Club Milano vs Enotria

Un’immagine: Lorenzo Frazzetto che corre a salutare la mamma e il nonno, spettatori fedeli di ogni sua impresa. È lui l’eroe del giorno: con un pallonetto delizioso chiude una partita infinita. L’uomo del destino. Il Club Milano festeggia il suo gioiello, mentre l’Enotria, la regina di Milano, si inchina all’avanzata di Pero. La storia del calcio lombardo si arricchisce di nuove protagoniste pronte a sfidare le gerarchie.

STUDIO

Le prime battute della gara sono un gioco di pazienza. Enotria contro Club Milano, la regina contro la nuova sfidante: sembra una favola, ma è la realtà di due potenze del calcio dilettantistico lombardo. Nessuna delle due vuole sbilanciarsi. Al numero 26 di via Cazzaniga si osserva, si studia, si aspetta l’occasione giusta. Dopo appena 5 minuti, Maffei prova dalla distanza, ma è costretto a uscire per un infortunio. Sicuri sfreccia sulla fascia destra del Club Milano, creando scompiglio nella difesa avversaria. Allo scadere del primo tempo, Corrado si inserisce, ma manca l’attimo decisivo. La partita è in stallo. A centrocampo si gioca una partita a scacchi: ogni mossa potrebbe cambiare gli equilibri.

PRINCIPESSA GUERRIERA

Siamo in via Cazzaniga, nel regno dell’Enotria. La squadra di casa non vuole sfigurare, soprattutto con i suoi giovani talenti del 2011. Al 4’ della ripresa, Corrado scatta verso la porta: un segnale di una regina che non vuole cedere il trono. Ma il fuorigioco spegne l’entusiasmo. Dall’altra parte, il Club Milano si scrolla di dosso la timidezza iniziale e avanza deciso. Il tacco di Manniono è pura classe, il tiro di Magni spettacolare ma impreciso. Mannino non si arrende e al 20’ sfiora il gol, ma Bejan salva l’Enotria con una parata decisiva. La sfidante prende fiducia, ma basterà per detronizzare la regina? La risposta arriva nel finale, ed è firmata Lorenzo Sebastiano Frazzetto. Dicono che lui decida sempre le partite più importanti, e questa non fa eccezione. Al 31’ della ripresa, con un colpo magistrale, Frazzetto manda in estasi il Club Milano e toglie dal trono la regina. La favola della principessa ha il suo lieto fine.

DISTINTA GARA

vs

Ponte San Pietro vs Acc.Internazionale

Due squadre in corsa per la vetta: Ponte San Pietro con 46 punti e Accademia Inter con 49 nei rispettivi campionati. Due percorsi simili, due squadre solide e determinate a lottare fino alla fine. L’incontro si preannuncia equilibrato, ma sul campo è la concretezza dei bergamaschi a fare la differenza.

DOMINIO BERGAMASCO

Il Ponte San Pietro prende subito in mano il gioco, mostrando pazienza e organizzazione. Fin dai primi minuti, i bergamaschi controllano il possesso palla, cercando varchi nella difesa avversaria. Al 12’, la pressione viene premiata: Bonanomi si avventa su un pallone vagante in area e lo scaraventa in rete, portando in vantaggio i blues. Il gol dà fiducia ai ragazzi di Beretta, che continuano a spingere sull’acceleratore. Passano pochi minuti e arriva il raddoppio: Mastropaolo colpisce la traversa con un tiro a giro, ma sulla ribattuta è rapido Falardi, che ribadisce in rete. Il 2-0 mette in salita la partita per l’Accademia Inter, che fatica a reagire. I nerazzurri provano a riorganizzarsi, ma non riescono a trovare soluzioni per scardinare il muro difensivo del Ponte San Pietro. L’unica vera occasione del primo tempo è un cross pericoloso di Arrigoni, su cui però nessuno riesce a intervenire. Si va all’intervallo con i bergamaschi saldamente in controllo.

REAZIONE INCOMPLETA

Nella ripresa, l’Accademia Inter prova ad alzare il ritmo, cercando di riprendere in mano la partita. Castro si accende al 15’: dopo un dribbling secco su due avversari, lascia partire un tiro insidioso, ma Zonca si supera con un tuffo prodigioso, negando il gol. È l’unico vero brivido per la difesa del Ponte San Pietro, che per il resto gestisce senza particolari difficoltà. I bergamaschi continuano a mostrare grande maturità tattica, abbassando i ritmi e spezzando il gioco avversario con numerosi falli tattici e interventi decisi. L’Accademia Inter tiene palla, ma non trova spazi per incidere. La difesa dei blues è solida e compatta, impedendo qualunque azione pericolosa. Con il passare dei minuti, l’Accademia Inter aumenta la pressione, ma senza riuscire a concretizzare. Al contrario, è il Ponte San Pietro ad avere l’occasione per chiudere definitivamente il match: Masnada mette in mezzo un cross perfetto per Falardi, che di testa sfiora il palo. Sarebbe stato il 3-0 definitivo. Il triplice fischio sancisce una vittoria meritata per il Ponte San Pietro, che si conferma squadra solida e concreta. La compattezza difensiva e la capacità di sfruttare le occasioni chiave sono state le armi vincenti della formazione di Beretta.

DISTINTA GARA

vs

Aldini vs Albinoleffe

Difese solide, parate spettacolari, traverse che tremano, gol emozionanti. E ancora: assist millimetrici, corse instancabili, rivalità alle stelle, gioco raffinato. Era l’appuntamento più atteso della Lombardia calcistica: l’Aldini delle meraviglie, la squadra che ha messo in difficoltà persino l’Atalanta al torneo Frosio, contro l’Albinoleffe, promessa emergente della Serie C. Un duello avvincente, deciso ai calci di rigore. Dopo un combattuto 1-1 nei tempi regolamentari, l’Aldini conquista il passaggio del turno per 6-5 dagli undici metri, riscattando così una maledizione che sembrava perseguitarla.

UNO PER CIASCUNO

In questa battaglia epica, i riflettori non sono puntati solo sugli attaccanti, ma anche sui difensori, veri eroi nell’ombra. Due nomi spiccano su tutti: Marvuglia per l’Aldini, un muro invalicabile per Pezzal, e Bumbac per l’Albinoleffe, che non concede nulla a Guidi. Ma il merito va anche a capitan Zappia, al metronomo Diego Cattaneo, e all’instancabile Carminati sulla fascia. Le difese di entrambe le squadre si dimostrano solidissime, garantendo equilibrio e spettacolo in ogni zona del campo. Anche in attacco, quando ci si aspetta il guizzo di un bomber, a fare la differenza è un difensore. Filippo Noè, numero 3 dell’Aldini, sfrutta un calcio d’angolo al 16’ del primo tempo, facendosi trovare pronto nella mischia e insaccando la rete dell’1-0. Ma la gioia dura poco: appena un minuto dopo, Rota riporta tutto in equilibrio con una punizione battuta rapidamente, cogliendo di sorpresa l’Aldini. L’1-1 resiste, nonostante altre azioni pericolose: Pezzali sfiora il gol, Scarcelli colpisce il palo su assist di Guidi, e Cardin salva miracolosamente la porta al 24’. Un duello avvincente, combattuto sul filo dell’equilibrio.

ROULETTE

Ma in via Cazzaniga, oggi, non c’è spazio per i pareggi: qualcuno deve vincere. Sartirana ci prova su punizione per l’Aldini, ma Lupo Cardin vola e sventa il pericolo. Carminati risponde con un tiro preciso per l’Albinoleffe, ma è la traversa a dire di no. Si arriva così ai rigori. L’Aldini ha brutti ricordi dagli undici metri: solo a gennaio, sempre dal dischetto, aveva perso la gloria contro l’Atalanta. Ma stavolta è diverso. Parte la roulette dei rigori. Papa para per l’Albinoleffe, ma Cardin risponde con una parata altrettanto decisiva. L’equilibrio sembra eterno, ma alla fine qualcosa si spezza: De Ambrogi calcia largo, e l’Aldini esplode in un urlo di gioia. L’Albinoleffe si arrende, tra le lacrime dei suoi ragazzi che avevano creduto nell’impresa fino all’ultimo. L’Aldini vince 6-5 ai rigori, prendendosi la rivincita sui propri fantasmi. I classe 2011 di via Felice Orsini dimostrano di avere carattere, talento e determinazione da vendere.

DISTINTA GARA

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Masseroni vs Lecco

Prorompenza e pazienza. Due qualità apparentemente opposte, ma che sul campo possono coesistere in modo esplosivo. Da una parte, la Masseroni consapevole della forza dell’avversario; dall’altra, il Lecco sicuro dei propri mezzi. La pazienza dei lecchesi ha pagato, permettendo loro di imporsi con un netto 2-0. Un primo tempo combattuto, in cui i meneghini resistono con orgoglio. Poi, nella ripresa, il Lecco prende il sopravvento e chiude la gara, dimostrando di meritare la vittoria.

LEONI RUGGISCE

Appena otto secondi e il Lecco è già in area avversaria: Leoni scatta come un fulmine, ma Scotti si oppone con un riflesso da campione, negando il vantaggio. Leoni è il protagonista assoluto del primo tempo: al 4’ sfonda in area, ma il suo destro incrociato sfila a lato. Al 12’, ancora lui: si gira e calcia di sinistro, ma prima Scotti e poi il palo salvano la Masseroni. Il Lecco domina, costringendo i meneghini sulla difensiva. La Masseroni si affida alle ripartenze, ma l’unica vera occasione arriva su punizione: Ferro calcia bene, ma la barriera respinge. Al 15’, altra chance per il Lecco: Cisternino calcia da posizione angolata, ma il pallone colpisce il palo. I lecchesi insistono e sfiorano ancora il gol con Raiola, il cui destro dal limite finisce sul fondo. Negli ultimi minuti del primo tempo, la Masseroni riesce a ricompattarsi, chiudendo gli spazi e difendendo con ordine. Si va negli spogliatoi sullo 0-0, ma la sensazione è che il Lecco sia pronto a colpire.

MONOLOGO LECCHESE

La ripresa inizia senza cambi, ma il copione resta lo stesso: il Lecco domina il gioco. La pressione alta mette in difficoltà la Masseroni, che fatica a ripartire. Al 5’, Brumana entra in area e viene atterrato: calcio di rigore. Sul dischetto va Leoni, che calcia con potenza ma trova ancora uno straordinario Scotti, che respinge e tiene a galla i suoi. Ma il Lecco non si arrende. Dopo pochi minuti, il pallone arriva a Gerosa, che sotto porta non perdona: 1-0 per il Lecco. Il vantaggio carica i lecchesi, che aumentano il pressing e costringono la Masseroni sulla difensiva. L’assedio continua fino al 15’, quando Brumana svetta di testa in area e manda il pallone in rete dopo un paio di rimbalzi: 2-0 per il Lecco. La Masseroni prova a reagire, ma le energie sono al minimo. L’ultima occasione è sui piedi di Raiola, che si libera al tiro ma calcia centralmente, facilitando l’intervento di Scotti. Al triplice fischio, il Lecco festeggia una vittoria meritata e convincente. Con questa vittoria, il Lecco dimostra di avere solidità difensiva e un attacco capace di fare male nei momenti decisivi. Leoni è stato il trascinatore, nonostante il rigore fallito, mentre Gerosa e Brumana hanno messo il sigillo su una prestazione corale eccellente. La Masseroni ha mostrato grinta e organizzazione difensiva, ma ha pagato caro il calo fisico nella ripresa. Ora, per il Lecco si prospetta una sfida avvincente contro la sorpresa del torneo, l’Aldini di Taini. Un’altra battaglia da vivere fino all’ultimo minuto.

DISTINTA GARA

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