Riepilogo
Vantaggio, pareggio, di nuovo vantaggio. Il tutto in meno di 15 minuti. Ă la semifinale tra Inter e Pro Sesto, ma pare di assistere ad una lotta tra gladiatori: con i nerazzurri che attaccano a piĂš non posso, con i ragazzi di Pasca che resistono stoicamente. Il vantaggio dellâInter, concretizzato sul 2-1 nei primissimi minuti, viene sigillato da una saetta di Forlani solo ad un secondo dalla fine, quando la Pro Sesto – onore al merito per la difesa – non può fare altro che accettare il verdetto. Dunque dadi tratti: lâInter è in finale, dove raggiugnerĂ la Juventus delle meraviglie.
PRIMO TEMPO. Una perla dâeleganza dopo 22 secondi dallâinizio del match, una perla di forza per pareggiare i conti un minuto e 7 secondi piĂš tardi. Comincia cosĂŹ la semifinale del torneo Annovazzi tra Inter e Pro Sesto, un poâ come un colossal holliwoodiano che parte in medias res. Prima Ariu per i nerazzurri, poi Mastromarino per la Pro Sesto: in meno di due giri dâorologio, gli equilibri si spezzano e si ricompongono perfettamente bilanciati in via Cazzaniga. Almeno finchĂŠ Pappalardo non ci mette lo zampino: al 13â, dopo una serie infinita di interventi provvidenziali di Ferrari, il numero 11 si regala un altro bocconcino dagli sviluppi di calcio dâangolo e rimette lâago della bilancia verso lâestremitĂ nerazzurra.
SECONDO TEMPO. A questâInter, sempre allâattacco, fantasista e creativa ma comunque solida, è davvero difficile non piegare la testa. Alla fine del primo tempo la Pro Sesto resiste ad un assedio, riuscendo a costruire qualcosina solo cogliendo di sorpresa i ragazzi di Sala con qualche contropiede affidato a Di Goia. Ma, in modo o nellâaltro, i biancocelesti resistono. E continuano a resistere anche nei primi minuti della ripresa, quando un miracolo di Cremone tiene il pallone un centimetro davanti alla linea di porta. Dunque si può dire: la Pro Sesto non è una pillola semplice da buttare giĂš. Sono probabilmente i mezzi miracoli di Ferrari a rendere particolarmente amara la digestione dellâInter, che rimane rimane sĂŹ in vantaggio, ma non riesce ancora a chiudere del tutto la partita. Poi, dopo lâoccasione clamorosa di Foroni che sta ancora facendo vibrare i pali della porta nel centrale di via Cazzaniga, i nerazzurri archiviano la pratica proprio allâultimo secondo, come a volersi tenere il meglio dello spettacolo pirotecnico per il gran finale. 22 secondi prima del triplice fischio, praticamente come tutto era iniziato, Forlani chiude i giochi e mette la definitiva firma nerazzurra sulla finale contro la Juventus, nel frattempo uscita vincitrice contro il Milan.
